Il pizzo, detto anche trina o merletto, si divide in due categorie: quello eseguito con l’ago e quello al tombolo. Ha fatto la sua apparizione nella seconda meta’ del Cinquecento a Venezia (il pizzo all’ago) e nelle Fiandre (quello al tombolo), ma si e’ subito diffuso in Francia, Inghilterra, Spagna e Svizzera.
Si dice che le ricamatrici della Royal School di Needlework che vi hanno lavorato, si lavavano le mani ogni mezz’ora per mantenere il pizzo immacolato e cambiavano l’ago ogni tre ore...
- AJOUR: ricamo a traforo. Dal francese “a giorno” appunto perche’ lascia passare la luce. Si ottiene togliendo alcuni fili dall’ordito del tessuto (piu’ se ne tolgono, piu’ e’ alto l’ajour).
- BROCCATO: stoffa preziosa lavorata su telaio jacquard e ricamata in rilievo con fili di seta d’oro e d’argento.
- CHANTILLY: pizzo di seta leggerissimo (proprio come la panna chantilly). Nel tradizionale color crema e’ detto anche blonde.
- MACRAMÈ: pizzo molto pesante e consistente, formato da una serie di nodi e intrecci.
- SANGALLO: varieta’di tessuto a pizzo traforato, in cotone, lino o rayon, originario di San Gallo (Svizzera).
- VALENCIENNES: tipo di pizzo o merletto leggero e velato. Di orgine francese, e’ tradizionalmente in lino.
Fonte: Vocabolario della Moda (Baldini Castoldi Dalai editore)